Distacco di retina

Distacco di retina

Il distacco di retina è una grave patologia oculare nella quale la retina neurosensoriale, adibita a trasformare le immagini in impulsi elettrici da inviare al cervello, si separa dalla coroide, ovvero lo strato vascolare al quale di solito è adesa.
Questa situazione determina una ridotta distribuzione di ossigeno e nutrienti alle cellule nervose con conseguenti gravi danni a carico delle stesse.
La diagnosi di distacco di retina può essere eseguita durante una visita oculistica completa. Per meglio descrivere il quadro retinico è spesso consigliabile eseguire anche un’ecografia oculare o una foto del fundus.

Le cause

Sebbene esistano diverse forme di distacco di retina, la forma di gran lunga più frequente è il cosiddetto distacco di retina regmatogeno.

Il distacco di retina regmatogeno è dovuto alla formazione di piccole rotture retiniche che permettono al fluido contenuto nella cavità vitreale di insinuarsi tra retina e coroide determinandone il distacco (in greco “regma” significa infatti “lacerazione, rottura”).

La formazione di rotture retiniche è facilitata dalla presenza di aree di degenerazione retinica come ad esempio:

  • aree di degenerazione a palizzata, microfori, etc
  • aree di assottigliamento retinico
  • miopia elevata
  • verificarsi di un distacco posteriore di vitreo.

Anche una retina altrimenti sana può tuttavia sviluppare una rottura retinica a seguito di traumi, sforzi intensi o per la presenza di trazioni vitreo-retiniche conseguenti, ad esempio, ad una pregressa patologia oculare come ad esempio emovitreo, uveite posteriore, etc.

I sintomi

Nelle fasi iniziali, i sintomi di distacco di retina sono sovrapponibili a quelli di distacco posteriore di vitreo e sono rappresentati dalle miodesopsie e dai fosfeni.

  • Le miodesopsie consistono nella comparsa nel campo visivo di piccoli corpi mobili fluttuanti (volgarmente detti “mosche volanti“).
    I fosfeni consistono invece nella comparsa di lampi di luce nel campo visivo in assenza di un reale stimolo luminoso.
  • Miodesopsie e fosfeni di solito precedono la comparsa di un sintomo più grave quale la comparsa di uno scotoma vero e proprio. Lo scotoma viene percepito come un’area nera all’interno del campo visivo che non si sposta al muovere dello sguardo e di solito diventa più grande di ora in ora.

La comparsa di uno scotoma suggerisce che la retina neurosensoriale si è già distaccata dalla coroide.

Il trattamento

Nelle fasi molto iniziali di distacco di retina è possibile eseguire un trattamento laser (Argon-laser) che crea delle piccole cicatrici sulla retina in grado di sigillare la rottura retinica ed evitare l’avanzamento del distacco di retina vero e proprio.

Il trattamento laser è tuttavia riservato alle fasi molto iniziali di distacco di retina ovvero quando è presente solo la rottura retinica e la retina è ancora adesa alla coroide sottostante
Se la rottura retinica non è stata sigillata con il laser e si verifica il distacco di retina vero e proprio è necessario ricorrere all’intervento chirurgico.

Gli interventi chirurgici per distacco di retina sono essenzialmente due: il bendaggio episclerale e la vitrectomia.

  • Il bendaggio episclerale è una tecnica ab-esterno che prevede il posizionamento di una fascetta di gomma attorno all’occhio in modo da avvicinare la coroide alla retina ed utilizzare il vitreo naturale del paziente come tamponante della retina stessa. È un trattamento che viene eseguito soprattutto nei soggetti giovani in quanto meno invasivo ed in quanto non necessita dell’asportazione del cristallino (come nell’intervento di cataratta).
  • La vitrectomia ha invece un approccio ab-interno che prevede l’ingresso all’interno dell’occhio con piccoli canali operatori (detti trocars) tramite i quali viene rimosso il vitreo, la retina viene nuovamente adesa alla coroide e viene inserito nell’occhio un mezzo gassoso o liquido per tamponare la retina. Questa tecnica viene di solito eseguita nei pazienti più anziani nei quali è già presente almeno un inizio di cataratta. Questa tecnica può tuttavia essere applicata anche a pazienti giovani in caso di distacchi di retina complessi che non possono essere risolti con il solo intervento di bendaggio episclerale.

A volte è possibile eseguire in successione entrambi gli interventi cominciando, di solito, con l’intervento di bendaggio episclerale per poi eseguire la vitrectomia nel caso che il primo intervento non si sia rivelato efficace.

L’intervento per distacco di retina può, purtroppo, essere gravato da recidiva e richiedere pertanto uno o più re-interventi.

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