Sindrome dell’occhio secco: la xerosi oculare

Sindrome dell’occhio secco: la xerosi oculare

La xerosi oculare, o sindrome dell’occhio secco, rappresenta una forma avanzata di secchezza che coinvolge la congiuntiva, causando cheratinizzazione superficiale e riduzione della produzione di muco e lacrime. Questo disturbo può derivare da una lacrimazione insufficiente, spesso associata a carenza di vitamina A, problemi alle ghiandole lacrimali, o malattie sistemiche come il lupus, il diabete e la Sindrome di Sjögren. Altri fattori di rischio includono infezioni, disturbi della tiroide, inquinamento, fumo, e l’assunzione di certi farmaci.

I sintomi principali comprendono sensazioni di graffiatura, prurito, bruciore, rossore, e fotofobia, insieme alla produzione di muco denso e difficoltà a muovere le palpebre. Se non trattata, la xerosi oculare può progredire a xerosi corneale, con rischi di cheratomalacia e cecità a causa di possibili infezioni e cicatrici.

A trattare l’argomento della xerosi oculare è un articolo pubblicato su nurse24.it

La diagnosi viene effettuata attraverso l’osservazione del menisco lacrimale con una lampada a fessura. Il trattamento si basa su idratazione e lubrificazione degli occhi, con l’uso di lacrime artificiali e pomate oftalmiche, evitando soluzioni con conservanti per prevenire sensibilizzazioni. In casi avanzati, possono essere necessari interventi chirurgici come l’occlusione dei punti lacrimali o la tarsorrafia laterale. Infine, nuovi preparati di lacrime artificiali contenenti acido ialuronico e metilcellulosa ad alta viscosità aiutano a mantenere la stabilità delle lacrime, migliorando il comfort oculare.

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